Il breve saggio affronta talune questioni processuali connesse con la proposizione di una “domanda di mobbing”, in particolare focalizzando l’attenzione su quale diritto costituisca l’oggetto del relativo processo. Si evidenzia come tale oggetto sia diverso ove la “domanda di mobbing” si articoli in una richiesta risarcitoria ovvero in una richiesta di mero accertamento dell’obbligo contrattuale gravante sul datore di lavoro ai sensi dell’art. 2087 c.c. Data la natura di durata del rapporto da cui le situazioni sostanziali dedotte nel processo traggono origine, qualche cenno viene speso rispetto alla stabilità nel tempo dell’accertamento contenuto nella sentenza passata in giudicato, così mettendo in evidenza come l’efficacia del relativo giudicato sostanziale risulti particolarmente esposta al possibile sopravvenire di fatti rilevanti. In conclusione, alla luce di quanto acquisito in tema di oggetto del processo, si traccia un sintetico raffronto con “fattispecie sostanziali” che, pur prossime quanto a “episodio della vita” evocato, tendono a involgere diritti differenti rispetto a quelli nascenti dal “mobbing” tout court, o, quanto meno, situazioni soggettive che pur richiedono una specifica domanda di parte affinché il giudice, legittimamente, si pronunci nel merito.
The short essay deals with some procedural questions connected to the institution of a legal proceedings concerning the so called “mobbing in the workplace”, particularly focusing on the matter of what is the subjective right which constitutes the object of that process. The author underlines the different object of the process whether the claim aims to compensation for damages or it aims to the mere assessment of the employer’s contractual duty set forth in article 2087 of the Italian civil code. As the two different subjective rights, which constitute the possible object of the process, arise from a long-term legal relationship, few words are consecrated to the problem of the stability of the assessment contained in the final judgment vis à vis the passing of time. It is specifically pointed out how the res judicata could be overturned by relevant subsequent facts. In the last part of the essay, in the light of the results obtained facing the problem of the object of the process, a short comparison is done with some substantial situations which, notwithstanding their vicinity to the same “episode of life” evoked in the “claim for mobbing”, represent different subjective rights or, at least, different subjective situations, which require a specific judicial claim in order to be lawfully decided on the merits.
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