argomento: Giurisprudenza - Corte di Giustizia
La direttiva 79 / 7 / Cee del Consiglio del 19 dicembre 1978, relativa alla graduale attuazione del principio di parità di trattamento tra gli uomini e le donne in materia di sicurezza sociale, deve essere interpretata nel senso per cui osta a una normativa nazionale che preveda il diritto a una integrazione della pensione per le donne che abbiano avuto almeno due figli biologici o adottati e siano titolari, nell’ambito del sistema di previdenza sociale, di pensioni contributive di invalidità permanente, mentre gli uomini che si in trovino in una situazione identica non hanno il medesimo diritto (principio di diritto ricavato dalla decisione).
» visualizza: il documento (Corte di giustizia, sezione prima, 12 dicembre 2019, C. – n. 450 del 2018, Sig. Wa c. Instituto nazional de la seguridad social)Articoli Correlati: pensione di invalidità - parità di trattamento - maternità
La sentenza desta meraviglia per l’apodittica affermazione (contraria a evidenti postulati di giustizia) secondo cui “la circostanza per cui le donne siano più colpite dagli svantaggi professionali risultanti dall’educazione dei figli, in quanto in generale sono esse che prendono a loro carico tale onere, non è tale da escludere la comparabilità della loro situazione con quella di un uomo che abbia preso a carico l’onere di educare i propri figli e sia stato, in tale modo, esposto agli stessi svantaggi di carriera”. Fermo il fatto che il direttore di questa Rivista è padre, resta da chiedersi come si possa pensare che gli svantaggi di carriera siano paragonabili per gli uomini e per le donne.