argomento: Giurisprudenza - Giurisprudenza Amministrativa
Al fine di ottenere il riconoscimento del fatto che una infermità dipenda da causa di servizio, il dipendente pubblico con rapporto non privatizzato deve dimostrare l’influenza dell’attività svolta sul prodursi della sua malattia. In particolare, qualora deduca di avere svolto attività in misura eccessiva, deve dimostrare l’aggravio di lavoro.
» visualizza: il documento (Cons. giust. amm. reg. sic., sez. giur., 24 giugno 2019, n. 583)Articoli Correlati: rapporto di lavoro pubblico - malattia professionale - causa di servizio
Cass. 4 gennaio 2018, n. 93, per cui, “qualora sia dimostrato il carattere professionale di una patologia e il fatto che essa sia dipesa dai modi gravosi di esecuzione della prestazione, la responsabilità del datore di lavoro pubblico non viene meno se questi allega una carenza di organico, così che si deve accertare se, a fronte di tali carenze, fossero state adottate misure organizzative idonee a prevenire e a evitare le condizioni di particolare sovraffaticamento, causative della patologia”. La sentenza è convincente e, del resto, si è detto, “in tema di responsabilità ai sensi dell’art. 2087 cod. civ., per l'eccessivo carico di lavoro imposto al lavoratore, è irrilevante l'assenza di doglianze o di sollecitazioni mosse da questo ultimo, né, ai fini della prova liberatoria, è sufficiente l'allegazione generica della carenza di organico, poiché l'organizzazione dei reparti, la consistenza degli organici e la predisposizione dei turni sono espressione e attuazione concreta dell'assetto organizzativo adottato dal datore di lavoro (nella specie, il dipendente, deceduto per infarto del miocardio, era stato inserito nel servizio di pronta disponibilità, in violazione reiterata e sistematica dei limiti posti dall'art. 18 del d. P. R. n. 270 del 1987 e dalla contrattazione collettiva della sanità)” (v. Cass. 8 giugno 2017, n. 14313).