argomento: Giurisprudenza - Corte di Cassazione
Una società cooperativa di produzione e lavoro, aggiudicataria di una procedura di selezione e dedita all’attività di pulizia e di guardiania di un immobile, appunto come appaltatrice del servizio, non può applicare il contratto collettivo nazionale di lavoro dei portieri e dei custodi di immobili, ma quello cosiddetto “multi servizi”, stipulato dalle associazioni di categoria delle imprese cooperative.
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La sentenza è convincente, soprattutto perché il contratto dei portieri e dei custodi (pure stipulato dalle Associazioni Cgil, Cisl e Uil e, cioè, dalle rispettive Federazioni) non è concluso dalle associazioni di categoria delle imprese cooperative. La sentenza sottolinea che la fattispecie è anteriore alla conclusione del contratto collettivo nazionale di categoria per il personale delle imprese di vigilanza e dedite ai cosiddetti servizi fiduciari.