argomento: Giurisprudenza - Corte di Cassazione
Qualora si discuta della responsabilità dell’Inail per l’adozione di un atto rivelatosi erroneo e che ha condotto il lavoratore a una scelta previdenziale controproducente, il giudice deve accertare se il fatto sia imputabile a dolo o a colpa, poiché essi non sono presunti.
» visualizza: il documento (Cass. 26 gennaio 2022, n. 2340, ord.. )Articoli Correlati: responsabilità - ente previdenziale - elemento soggettivo
Il principio è noto. Infatti, si è detto, “nel caso in cui sia introdotta, avanti al giudice ordinario, una domanda risarcitoria, ai sensi dell'art. 2043 cod. civ., nei confronti della pubblica amministrazione per illegittimo esercizio di una funzione pubblica, il giudice deve procedere, in ordine successivo, alle seguenti indagini: a) in primo luogo, deve accertare la sussistenza di un evento dannoso; b) deve, poi, stabilire se l'accertato danno sia qualificabile come ingiusto, in relazione alla sua incidenza su di un interesse rilevante per l'ordinamento (a prescindere dalla qualificazione formale come diritto soggettivo); c) deve, inoltre, accertare, sotto il profilo causale, facendo applicazione dei criteri generali, se l'evento dannoso sia riferibile a una condotta della pubblica amministrazione; d) infine, deve verificare se detto evento dannoso sia imputabile a responsabilità della pubblica amministrazione, considerando che tale imputazione non può avvenire sulla base del mero dato obiettivo dell'illegittimità del provvedimento e, invece, si richiede una più penetrante indagine in ordine alla valutazione della colpa che, insieme al dolo, costituisce requisito essenziale della responsabilità aquiliana” (v. Cass. 27 maggio 2009, n. 12282).