argomento: Novitá legislative - Note di Commento
Il piano nazionale di ripresa e resilienza (c. d. PNRR) prevede, tra l’altro, innovazioni strutturali dell’ordinamento, quali la riforma della pubblica amministrazione e la riforma della giustizia. A tale fine, è stato pubblicato sulla Gazzetta ufficiale n. 136 del giorno 10 giugno 2021, il decreto legge 9 giugno 2021, n. 80, in vigore dal giorno 10 giugno 2021 e avente a oggetto “misure urgenti per il rafforzamento della capacità amministrativa delle pubbliche amministrazioni funzionale all’attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR) e per l’efficienza della giustizia”.
» visualizza: il documento (decreto legge n. 80 del 2021)Articoli Correlati: PNRR - pubblica amministrazione - giustizia amministrativa - reclutamento di personale
di avv. Valentina Zaccarelli
“Ritenuta la straordinaria necessità e urgenza di adottare disposizioni in materia di pubblica amministrazione per garantire il rafforzamento della capacità funzionale della pubblica amministrazione e assicurare il necessario supporto alle amministrazioni titolari di interventi previsti nel Piano nazionale di ripresa e resilienza”, il decreto legge n. 80 del 2021 ha previsto, in particolare:
“Ritenuta altresì la straordinaria necessità e urgenza di adottare misure che consentano la piena operatività delle strutture organizzative del Ministero della giustizia e della giustizia amministrativa per lo smaltimento dell’arretrato”, il decreto legge n. 80 del 2021 ha previsto anche:
Il decreto legge n. 80 del 2021 è il primo intervento operativo di attuazione del c. d. PNRR in materia di pubblica amministrazione e di giustizia amministrativa.
Con particolare riferimento alle misure atte alla valorizzazione del personale delle pubbliche amministrazioni e al riconoscimento del merito, il primo comma dell’art. 3 del decreto legge n. 80 del 2021 ha introdotto il primo comma bis dell’art. 52 del decreto legislativo n. 165 del 2021. Secondo questa nuova disposizione, “i dipendenti pubblici, con esclusione dei dirigenti e del personale docente della scuola, delle accademie, conservatori e istituti assimilati, sono inquadrati in almeno tre distinte aree funzionali. La contrattazione collettiva individua una ulteriore area per l’inquadramento del personale di elevata qualificazione. Le progressioni all’interno della stessa area avvengono secondo principi di selettività, in funzione delle capacità culturali e professionali, della qualità della attività svolta e dei risultati conseguiti, attraverso la attribuzione di fasce di merito. Fatta salva una riserva di almeno il 50 per cento delle posizioni disponibili destinata all’accesso dall’esterno, le progressioni fra le aree avvengono tramite procedura comparativa basata sulla valutazione positiva conseguita dal dipendente negli ultimi tre anni di servizio, sulla assenza di provvedimenti disciplinari, sul possesso di titoli professionali e di studio ulteriori rispetto a quelli previsti per l’accesso alla area, nonché sul numero e sulla tipologia degli incarichi rivestiti (…)”.