argomento: Giurisprudenza - Corte di Cassazione
In tema di retribuzione variabile e di mancata fissazione degli obbiettivi da raggiungere, il datore di lavoro non può essere condannato in via automatica al risarcimento del danno, a maggiore ragione in misura pari all’importo massimo della possibile retribuzione incentivante, in carenza di adeguata motivazione.
» visualizza: il documento (Cass. 14 ottobre 2020, n. 22226, ord.. )Articoli Correlati: retribuzione - retribuzione variabile - risarcimento del danno - motivazione
Il caso è molto frequente e la soluzione importante. Si legge in motivazione: “nulla è stato (…) specificato dalla Corte di merito né in termini di accertamento presuntivo, né in termini di perdita di chance, sulla base di individuati elementi concreti idonei a dimostrare il realizzarsi del dedotto pregiudizio”.