argomento: Giurisprudenza - Corte di Merito

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La sentenza è singolare; l’esito sembra scontato, poiché l’atto di valutazione dei rischi non sarebbe stato prodotto in giudizio. Il punto più interessante è l’affermazione per cui l’atto di valutazione dovrebbe tenere in considerazione specifici problemi dei lavoratori in somministrazione e ciò può essere vero non in assoluto, ma per mansioni il cui svolgimento possa comportare significativi pericoli. A tale affermazione (pleonastica) la sentenza giunge in generale (e ciò non può essere condiviso) e senza spiegare quali fossero le mansioni del lavoratore, con una motivazione quanto mai apodittica.