argomento: Giurisprudenza - Corte di Cassazione
In tema di pubblico impiego privatizzato, il riconoscimento del diritto al compenso per prestazioni di lavoro straordinario è subordinato al ricorrere dei presupposti tipici e, dunque, all’autorizzazione. Tuttavia, lo svolgimento oltre il debito orario di tali prestazioni, pure in mancanza dei menzionati presupposti, comporta il diritto al riconoscimento del compenso corrispondente alla misura propria del lavoro straordinario, in quanto la presenza del consenso del datore di lavoro, consenso comunque espresso, è il solo elemento che condiziona l’applicabilità dell’art. 2126 cod. civ., in relazione all’art. 2108 cod. civ., mentre a nulla rileva, se non per quanto attiene alla responsabilità dei funzionari verso la pubblica amministrazione, il superamento anche di limiti o di regole riguardanti la spesa pubblica, in presenza di una prestazione così acconsentita e resa.
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V. Cass. 23 giugno 2023, n. 18063, pubblicata su questo Sito. Si rinvia al relativo commento.