argomento: Giurisprudenza - Corte di Giustizia
L’art. 9, paragrafo 1, lett. a), della direttiva 2003 / 88 / Ce del Parlamento europeo e del Consiglio del 4 novembre 2003, concernente taluni aspetti dell’organizzazione dell’orario di lavoro, deve essere interpretato nel senso per cui non osta a una normativa nazionale in forza della quale, in caso di violazione da parte del datore di lavoro delle disposizioni nazionali che attuino la citata norma e per cui i lavoratori notturni beneficino di una valutazione gratuita del loro stato di salute prima della loro assegnazione e, in seguito, a intervalli regolari, abbiano il diritto al risarcimento per l’inadempimento presuppone che lo stesso lavoratore dia la prova del danno subìto.
» visualizza: il documento (Corte di giustizia, sezione seconda, 20 giugno 2024, C. – n. 367 del 2023, Sig. Ea c. Artemis security Sas. )Articoli Correlati: diritto comunitario - lavoro notturno - onere della prova - risarcimento del danno
La decisione è convincente; il diritto dell’Unione europea non incide sulla ripartizione dell’onere della prova sul problema specifico.