argomento: Giurisprudenza - Corte di Merito
Qualora, in una conversazione telematica, l’autore dei messaggi sia disponibile a farvi accedere terzi, non vi è segretezza della corrispondenza e, pertanto, affermazioni lesive dell’onore del datore di lavoro hanno rilievo disciplinare e possono portare al licenziamento.
» visualizza: il documento (App. Firenze 7 dicembre 2023. )Articoli Correlati: conversazioni telematiche - segretezza della corrispondenza - lesione dell - provvedimento disciplinare
Il punto più innovativo della sentenza è l’ammissione della possibilità di provare per testi la natura della conversazione e, quindi, l’attitudine dell’autore dei messaggi.